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VERCELLI 16-4-2025 I carabinieri di Vercelli hanno scoperto e messo fine ad una fiorente attività di spaccio di sostanze stupefacenti organizzata e condotta da un soggetto nativo della provincia di Varese, attualmente domiciliato in Vercelli e già noto alle forze dell’ordine. L’indagine convenzionalmente denominata “Solarium”, scaturisce da una delazione informativa che ha consentito ai Carabinieri di attivare un attento monitoraggio di movimenti insoliti e sospetti, che perduravano da tempo in città e provincia, localizzati, anche, presso un cosiddetto “centro benessere” ubicato in questo capoluogo. L’indagato è risultato collaborare con la titolare dell’esercizio nella gestione dell’attività commerciale che è stata censita come uno dei luoghi in cui avvenivano le cessioni. Diversi sono stati gli episodi di cessione di stupefacente effettuati dall’indagato e documentati dai Carabinieri attraverso mirati servizi, sia di tipo “tradizionale”, quali osservazioni dinamiche e pedinamenti, sia con l’ausilio di attività tecniche. Durante l’esecuzione delle perquisizioni delegate dalla locale Procura della Repubblica, nella disponibilità dell’indagato sono stati rinvenuti, circa due grammi di cocaina (che vanno sommati ad ulteriori 15 gr. circa suddivisi in dosi già sequestrati a vari acquirenti dopo le cessioni), 88 gr. di hashish, strumenti utilizzati per la preparazione delle singole dosi, un coltello a scatto, una placca “guardie giurate” ed una somma di denaro di 1360,00 euro ritenuto provento dell’attività delittuosa in argomento. Sono stati inoltre sequestrati e posti a disposizione della magistratura inquirente alcuni fogli manoscritti, dove, presumibilmente, venivano annotate cessioni, ricavi e elementi connessi con l’attività di spaccio. In relazione alle evidenze investigative emerse, il Tribunale di Vercelli su richiesta del PM titolare del procedimento, ha emesso ordinanza di divieto di dimora nella Provincia di Vercelli eseguita, nei confronti dell’indagato, dal personale della Stazione Carabinieri di Vercelli che ha condotto l’intera indagine. Va inoltre rammentato che, in considerazione dell'attuale fase del procedimento (pendente nella fase delle indagini preliminari), i soggetti deferiti sono da ritenersi presunti innocenti sino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile. 

 

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